SE IL BEL TEMPO SI VEDE DAL MATTINO ……. PARTIAMO BENE! (Gazzetta Tributaria n.27/2024)

SE IL BEL TEMPO SI VEDE DAL MATTINO ……. PARTIAMO BENE! (Gazzetta Tributaria n.27/2024)

27 – Il 2024 deve essere il primo anno di operatività e messa a punto della riforma tributaria, e devono essere valutati tutti i segnali – il decreto “razionalizzazione”

 

L’adempimento tributario è un evento che interessa la quasi totalità dei cittadini, coinvolge la qualità dei servizi, la serenità della previdenza, l’aspettativa di un futuro protetto anche dai propri risparmi, la limitata incidenza degli oneri dichiarativi, e quindi, conoscendo le qualità professionali del Vice Ministro Maurizio Leo vi è attesa e speranza per i decreti attuativi e per le norme operative che devono avviare e portare a regime la riforma 2024/2025.

Dedicheremo quindi anche alle norme magari tecniche ma necessarie un’occhiata maliziosa, per verificare se le aspettative vengono mantenute.

Il 12 gennaio 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D. Lgs. 8 gennaio 2024 n.1 (speriamo che, come per Paperon de Paperoni il numero 1 sia di buon auspicio!) che vuole introdurre razionalizzazioni e semplificazioni nella arruffata matassa di norme e limiti di operatività.

Il decreto, alla prima lettura è inavvicinabile in quanto con la c.d. tecnica del mosaico si limita a sostituire magari poche parole di un comma di un articolo esistente ma di cui nessuno, d’acchito, conosce la portata; purtroppo non sono ancora stati pubblicati i testi aggiornati delle varie norme; i colleghi ricorderanno i volumi rossi con i testi annualmente aggiornati (preziosi!) che hanno segnato gli anni ’80 con la riforma IVA/IRPEF.

Superato il primo sgomento ed addentrandoci nella valutazione del contenuto notiamo subito due affermazioni importanti e di buon auspicio: un paio di volte si dichiara che, sia pure in via sperimentale “L’Agenzia delle Entrate rende disponibili al contribuente, in modo analitico, le informazioni in proprio possesso(art.1 e art.6).

Potrebbe essere un primo passo fondamentale verso il principio, sempre citato, della collaborazione!

E forse in quest’ottica devono essere letti, con attenzione, gli artt.15 e 16, che in varia forma proclamano che nei modelli ufficiali di dichiarazioni fiscali (IVA, vari UNICO) vi sono pagine e richieste inutili, e che queste verranno abolite un quanto l’Agenzia può acquisire i dati necessari tramite sistemi di interoperatività con le banche dati di altre amministrazioni: sembra la scoperta dell’acqua calda ma da più di cinquant’anni siamo tenuti a ripetere dati e notizie che già sono a disposizione dell’Amministrazione, ma magari hanno un’altra etichetta! (si pensi solo all’indicazione dei dati degli immobili che sono già puntigliosamente “accatastati” con il codice fiscale del proprietario, che, guarda caso è lo stesso codice fiscale che capeggia in tutte le pagine del modello UNICO!).

Forse con un minimo di vergogna stante il tempo trascorso, con questo decreto il legislatore si dichiara coscio dell’introduzione dell’euro e quindi rivede, all’art.9, il limite minimo di importo per i versamenti di ritenute e IVA: le norme ancora indicavano le soglie di 50.000 lire (oggi circa 25 euro!) per evitare i versamenti bagatellari, e il limite viene portato a € 100 – non sappiamo se  questo vuol dire che ci si aspetta un’inflazione rilevante: dimensioni quadruplicate in circa 25 anni(!) oppure ci si è reso conto che certi adempimenti costano di più dell’importo movimentato, ma certamente viere disboscato un folto sottobosco di dimensioni risibili.

Pur con i limiti e le necessità di ulteriori interventi dobbiamo riconoscere che la complessa macchina della riforma sembra avviata bene!

Speriamo non ci deluda.

 

Gazzetta Tributaria 27, 21/02/2024

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