LE PENTOLE DEL FISCO…… NON HANNO COPERCHI! (Gazzetta Tributaria n.107/2022)

LE PENTOLE DEL FISCO…… NON HANNO COPERCHI! (Gazzetta Tributaria n.107/2022)

107 – La tregua fiscale di prossima approvazione rischia di scontrarsi con una complicazione INPS inaspettata.

 

Un vecchio proverbio recita che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi (essenziali per il risparmio energetico!) significando che spesso a certi comportamenti manca la visione complessiva che li rendono inattaccabili e logici.

La promessa tregua fiscale che dovrebbe vedere la luce proprio in questi giorni con la legge finanziaria 2023 può rappresentare uno di questi casi emblematici.

Per le controversie pendenti viene proposto, sia pure con taluni limiti temporali, di chiudere l’intera fattispecie versando solo l’imposta dovuta, con opportune rateizzazioni, e godendo dell’abbuono di sanzioni e interessi.

La norma espressamente indica che possono godere di questa definizione le controversie nelle quali è parte l’Agenzia delle Entrate, e tutti mentalmente si riferiscono ad accertamenti, intimazioni di pagamento e simili.

Non è molto frequente ma nel nostro paese è abbastanza diffusa la presenza di società di persone in cui la figura del socio accomandatario, normalmente il vero motore dell’impresa, ha una posizione aperta ai fini della contribuzione INPS nella gestione Artigiani e Commercianti.

La “pentola” della definizione fiscale in questo caso non ha il “coperchio”. Infatti questo caso è stato dimenticato, o trascurato, dal legislatore che nei testi esistenti si è riferito sempre alla chiusura della vertenza con l’Agenzia delle Entrate, dimenticando che nelle società di persona esiste l’istituto della imputazione automatica per trasparenza del reddito ai soci (art.5 TUIR), anche ai fini della contribuzione INPS.

L’istituto previdenziale, quindi, applica sanzioni e interessi come se la vertenza fosse conclusa in modo ordinario, senza agevolazioni ma da una sentenza o simili, senza potere (volere?) applicare alcuna attenuazione in materia di interessi e sanzioni.

Una dimenticanza che in taluni casi può rendere sconsigliabile la sanatoria, e comunque rende disarmonico il provvedimento di grazia!

Quando citavamo pentole e coperchi del diavolo (senza attribuire alcunchè di diabolico all’Agenzia delle Entrate!) avevamo proprio in mente questa discrasia tra enti pubblici beneficiari dello stesso gettito sullo stesso reddito, che avranno incidenze diverse di accessori su quel versamento.

Magari è errato, ma l’immagine che viene alla mente è quell’anatra zoppa che tanto temono gli americani nel loro parlamento, e comunque questo comportamento sembrerebbe violare i principi di chiarezza e buona fede che tanto spesso citiamo!

 

 

 

Gazzetta Tributaria 107, 22/12/2022

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