LE NOZZE CON I FICHI SECCHI – A volte nelle pieghe delle norme si trovano tracce di millanteria degne del miglior Cyrano, come nel Bonus dimore storiche! (Gazzetta Tributaria Edizione 65/2021)

LE NOZZE CON I FICHI SECCHI – A volte nelle pieghe delle norme si trovano tracce di millanteria degne del miglior Cyrano, come nel Bonus dimore storiche! (Gazzetta Tributaria Edizione 65/2021)

65 – A volte nelle pieghe delle norme si trovano tracce di millanteria degne del miglior Cyrano, come nel Bonus dimore storiche!

L’Italia è un meraviglioso museo all’aria aperta, e basta prestare attenzione alle giornate del FAI per rendersi conto dello sterminato patrimonio artistico ed architettonico che ci circonda, patrimonio per altro sempre di onerosa manutenzione.

Anche i politici, evidentemente, vogliono sfruttare questo nostro “gioiello” nazionale per catturare consensi e quindi tra emergenze e promesse varie il decreto Sostegni bis (D.L. 73/2021) ha previsto un Bonus Restauro Edifici Storici cui l’Agenzia delle Entrate ha dato la prevedibile enfasi su Fisco Oggi del 20 ottobre 2021, annunciando la pubblicazione del decreto attuativo.

Come sempre la curiosità diviene prevalente e anche se non riguarda direttamente soggetti collegati un approfondimento della fattispecie ha portato a scoperte, purtroppo, sorprendenti.

Il Bonus, usufruibile con credito di imposta, riguarda solo persone fisiche (non imprenditori) che detengano immobili storici o artistici vincolati e che negli anni 2021 e 2022 sostengano spese per il restauro, o la manutenzione di tali beni; il contributo non può superare il 50% della spesa e comunque non può superare il limite massimo di € 100.000 ad intervento.

In ogni caso il fondo per finanziare gli interventi ha capienza di un milione di euro per anno, e in totale per 2021 e 2022 due milioni, da richiedere in via telematica nel febbraio dell’anno successivo.

Chiunque possieda un immobile (certamente non storico!) sa che è facile in ogni lavoro edilizio raggiungere cifre importanti per il restauro e la manutenzione, e questo ancora di più se si tratta di un monumento; quindi viene da pensare che per questi lavori vi sia una disponibilità cospicua, data la necessità di interventi: invece il fondo dispone in tutto di un milione di euro l’anno, per due anni!

In altri termini, stimando una spesa massima, possono essere mantenuti o riparati in modo agevolato 10 immobili l’anno per due anni!

Meglio di niente, potrebbe dire il lettore che vede il bicchiere mezzo pieno, e magari si può anche condividere: ma sbandierare il “BONUS RESTAURO DI EDIFICI STORICI” riguardo ad un provvedimento comunque per pochi intimi sembra più che altro un intervento propagandistico!

Una volta si usava il temine “nozze con i fichi secchi” per stigmatizzare chi vuole apparire ma non dispone di sostanze solide e sufficienti: che sia anche questo un caso?

 

Gazzetta 65, 26/10/2021

 

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