L’ARTE (!) VINCE E PAGA L’IVA RIDOTTA (Gazzetta Tributaria 40/2022)

L’ARTE (!) VINCE E PAGA L’IVA RIDOTTA (Gazzetta Tributaria 40/2022)

40 – Una risposta dell’Agenzia offre una prima interpretazione ad una situazione che si trascina da anni, relativa all’IVA ridotta per le prestazioni artistiche.

 

L’interprete delle situazioni fiscali, come abbiamo spesso segnalato, si trova in difficoltà nel risolvere i dubbi dell’adattamento delle norme alla realtà operativa e qualche volta sovvengono anche le istruzioni ministeriali, magari non completamente esaustive.

È questo il caso della qualificazione di “cessione di oggetti d’arte” che in base all’art. 127-sepietdecies della tabella A, parte III, IVA sono soggette all’aliquota ridotta del 10%.

Il dubbio è subito nato in ordine alla identificazione dell’oggetto d’arte data la straordinaria varietà di interpretazioni e significati che si possono dare alla accezione.

Una norma di quasi trent’anni fa, il D.L. n.41/1995 all’art.36 prevede una tabella di oggetti d’arte che elenca un centinaio di beni compresi gli oggetti per collezionisti.

Il dubbio è sorto in ordine alla collocazione in tale categoria delle “normali” fotografie eseguite da fotografi professionisti in occasione di ricorrenze ed eventi (matrimoni, battesimi e simili), dato che un punto della citata tabella recita: “fotografie eseguite dall’artista, tirate da lui stesso o sotto il suo controllo, firmate e numerate nei limiti di trenta esemplari” mantenendo quindi il dubbio sulla attribuzione della qualifica di opere d’arte in genere.

È intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 188/2022 del 12 aprile 2022 con una articolata risposta che cita la normativa comunitaria e una sentenza della Corte di Giustizia del 2019 per affermare la conclusione che non si può subordinare l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta “al giudizio dell’amministrazione tributaria nazionale competente riguardo al loro valore artistico, valore che costituisce una caratteristica non oggettiva ma soggettiva”.

Pertanto tutte le fotografie scattate dal fotografo professionista, anche se riguardanti cerimonie o simili, se datate e firmate dall’autore costituiscono “oggetti d’arte” e la loro cessione è soggetta ad IVA 10% e non ordinaria.

Merita di citare questa risposta perché è condivisibile appieno la sottolineatura che non si può lasciare alla valutazione “soggettiva” di una autorità l’applicazione di norme e situazioni tributarie, ma il giudizio deve basarsi su apprezzamenti oggettivi e non discrezionali.

Il matrimonio è quindi salvo! e speriamo che questa interpretazione (la prevalenza della valutazione oggettiva e la messa al bando di ogni discrezionalità) si estenda a tutto il campo delle applicazioni delle norme tributarie, anche sull’onda della Marcia Nuziale!

 

Gazzetta 40, 29/04/2022

 

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