L’APPUNTAMENTO DI FINE ANNO: MILLE PROROGHE (Gazzetta Tributaria n. 3/2024)

L’APPUNTAMENTO DI FINE ANNO: MILLE PROROGHE (Gazzetta Tributaria n. 3/2024)

3-Secondo consuetudine è stato approvato alla fine dell’anno un decreto denominato “Mille Proroghe”

Come ogni anno abbiamo, nell’ultima Gazzetta Ufficiale, la n. 303 del 30 dicembre 2023 (il 31 era domenica!) la pubblicazione del decreto legge n. 215/2023 denominato “MILLE PROROGHE”.

E’ una specie di balletto rituale che si ripete da almeno una ventina di anni, e trattandosi di un decreto legge nell’iter per giungere alla conversione verranno imbarcati altri interventi dell’ultim’ora che, complice l’urgenza e la routine, saranno poi approvati.

Abbiamo tutti ben presente la polemica e la sollevazione che vi è stata in materia di proroga (o meno) del beneficio fiscale riguardante la ristrutturazione di edifici, – il bonus 110% – e siamo certi che una polemica simile sorgerà per la proroga (o meno) dei benefici per i bonus sull’innovazione tecnologica.

Tanto per distinguersi vi è quello che non è contenuto nel decreto, ma nella legge di bilancio 2024, la legge 213/2023 che proroga per le persone fisiche, almeno sino al 30 giugno 2024 la possibilità di avvalersi della facoltà di rivalutare terreni e partecipazioni godendo di una aliquota agevolata sull’incremento di valore “affrancato” ai fini IRPEF.

In ordine a quest’ultima fattispecie, su cui torneremo, notiamo come l’ingordigia del percettore dei tributi si sia mano a mano fatta più ampia, e l’aliquota iniziale agevolata del 2% sia salita ora sino al 16%, rendendo limitato il beneficio.

Ma questa nota vuole stigmatizzare, una volta di più, l’abitudine a considerare “fluttuanti” le scadenze, tanto ci sarà una proroga, e quindi mantenere un clima di incertezza che non giova certamente ai rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini.

La certezza della scadenza, infatti, vincola sia i cittadini che la macchina burocratica, e nessuno deve pensare di non adempiere perché quel certo termine non è fisso; una delle storture che dovrebbero essere correte, ma sappiamo che il vice ministro Maurizio Leo ha ben atri problemi da sbrigare, è la convivenza nel corpus delle varie leggi, ma specialmente fiscali, di termini ordinatori e termini obbligatori.

I primi rappresentano solo un auspicio, l’inosservanza dei secondi comporta sanzioni e decadenze, ma la convivenza delle due fattispecie annacqua la percezione della necessità di una scadenza fissa.

Aggiungiamoci che come l’inizio dell’anno nuovo è scandito dalla Marcia Radetzky suonata a Vienna la fine dell’anno precedente celebra il rito del “mille proroghe”, appuntamento oramai consuetudinario della Pubblica Amministrazione.

Magari potremmo fare a meno dell’una e dell’altro (e se dobbiamo scegliere meglio la marcia Radetzky!)

 

Gazzetta Tributaria 3, 04/01/2024

 

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