LA MOLTIPLICAZIONE NON È SOLO DI PANI E PESCI! (Gazzetta Tributaria n.86/2023)

LA MOLTIPLICAZIONE NON È SOLO DI PANI E PESCI! (Gazzetta Tributaria n.86/2023)

86 – L’Agenzia “forza” la creazione di materia imponibile con i trasferimenti immobiliari plurimi.

 

 Non vi è solo la narrazione biblica del miracolo della moltiplicazione di cibo, ma l’Agenzia delle Entrate ha trovato il modo, per altro criticabile, di moltiplicare anche i presupposti per l’applicazione di imposte ipocatastali!

Con risposta a interpello n. 410 del 1 agosto 2023 viene affermato che in presenza di un unico decreto di trasferimento di beni immobili per causa di pubblica utilità se l’oggetto dello stesso è rappresentato da una pluralità di beni deve essere corrisposta una imposta fissa (di € 50 + € 50) per ogni singolo bene trasferito, anche se sono tutti intestati alla stessa proprietà.

In sostanza un unico decreto che trasferisce all’ente destinatario diversi beni immobili dello stesso proprietario e in base allo stesso presupposto viene trattato come un atto plurimo e in quanto tale soggetto a distinte imposizioni.

È ben vero che la legge di registro all’art.21 specifica che se un atto contiene una pluralità di disposizioni che non sono necessariamente connesse deve essere tassato come una pluralità di atti, ma specifica che non devono derivare le une dalle altre” altrimenti siamo in presenza di un atto unitario.

Certamente allora appare inscalfibilmente unitario un atto di esproprio per pubblica utilità che trasferisca da un unico proprietario ad un unico ente beneficiario una pluralità di beni; eppure viene affermata che la presenza dei riferimenti a diversi beni rende l’atto plurimo(!).

Naturalmente, secondo il criticabile costume di autogenerarsi i precedenti interpretativi, a conferma di tale assunto viene citata la circolare dell’Agenzia n.2 del 2014 che però riguarda la cessione da un proprietario ad una pluralità di acquirenti diversi immobili.

E’ evidente che nel caso citato dalla circolare si giustifica la pluralità dell’imposizione, mentre nel caso del 2023 l’unitarietà delle parti contrasterebbe con la pretesa di più imposte.

L’agenzia con affermazione poco lineare afferma che basta la pluralità dei beni trasferiti per giustificare una moltiplicazione di imposizioni, “indipendentemente dalla valenza ai fini catastali della nozione di ditta proprietaria!”, affermazione palesemente forzata e non giustificata.

Probabilmente il limitato importo dell’imposta pretesa non stimolerà le opposizioni a questa che appare chiaramente come una forzatura di una norma per altro chiara.

E la moltiplicazione delle imposte sarà il miracolo del terzo millennio!

 

Gazzetta Tributaria 86, 02/08/2023

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