LA MANCIA DIVENTA DEDUCIBILE. (Gazzetta Tributaria n.14/2023)

LA MANCIA DIVENTA DEDUCIBILE. (Gazzetta Tributaria n.14/2023)

14 – Il nuovo regime fiscale del trattamento delle mance ha fatto divenire ufficiale la tassazione delle liberalità erogate ai lavoratori di esercizi di ristorazione ed alberghieri.

 

Tra le tante innovazioni portate dalla legge di bilancio 2023 (L.197/2022), vi è anche la formalizzazione della tassazione, altamente agevolata, delle somme erogate dai clienti a titolo di liberalità ai dipendenti di alberghi e ristoranti.

Come avevamo delineato nella Gazzetta Tributaria n. 100/2022 queste somme, le c.d. mance, possono essere corrisposte direttamente o anche dal datore di lavoro per conto dei clienti (pagamento con carta di credito), sono considerate accessori al reddito di lavoro dipendente, sono esenti da ritenute previdenziali e contribuzione e sono soggette solamente ad una ritenuta fiscale del 5% che sarà trattenuta e versata all’Erario dal datore di lavoro.

Espressamente la norma (commi da 58 a 62 della Finanziaria) prevede che sia il datore di lavoro (deve sussistere un rapporto di lavoro subordinato) a regolare la distribuzione delle mance, la sua contabilizzazione, l’assoggettamento a ritenuta fiscale e il versamento di questa.

Ma in questo modo la liberalità diviene una componente della spesa per alberghi e ristoranti che è fiscalmente deducibile per il lavoro autonomo all’art.54 del TUIR e per l’impresa quale spesa diretta, di rappresentanza o di pubblicità, pur con taluni limiti quantitativi.

Quindi il cliente, se ha usufruito del servizio nell’esercizio della propria attività (impresa o autonomo), non avrà più un costo in “nero” ma una componente negativa di reddito rilevabile.

Per dedurre anche la mancia (il che potrebbe comportare un risparmio di imposta di quasi un quarto) sarà però necessario che la stessa risulti sul documento di spesa (fattura, ricevuta fiscale, o simili) e che l’importo venga consegnato al proprietario perché lo destini, dedotta la ritenuta fiscale del 5% al dipendente.

Potrebbe essere uno dei casi di conflitto di interessi, per cui il cliente è spinto a erogare la mancia purché sia certificata, mentre il dipendente era abituato a ricevere, magari con fare furtivo, qualche banconota senza alcuna formalità o registrazione.

Per altro nel luogo che ha istituzionalizzato la mancia e la sua misura, gli Stati Uniti d’America, la consuetudine di aggiungere a penna l’importo della mancia al conto, vederlo sommato al totale e tutto insieme addebitato sulla carta di credito avviene da anni senza suscitare particolari attenzioni.

Vi è solo da sperare che, una volta a regime questo scenario, non si sveglino i vari istituti di previdenza per pretendere anche la loro parte di questo provento aggiuntivo; sarebbe la morte di una iniziativa di civiltà e di trasparenza.

 

 

Gazzetta Tributaria 14, 27/01/2023

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