IRAP NON DOVUTA: TEMPI E MODALITA’ DEL RECUPERO (Gazzetta Tributaria n.100/2023)

IRAP NON DOVUTA: TEMPI E MODALITA’ DEL RECUPERO (Gazzetta Tributaria n.100/2023)

100-Nelle forme di opposizione all’imposizione IRAP – una imposta sbagliata  –  facciamo ilo punto sulle modalità operative.

 

 Le colonne della GAZZETTA TRIBUTARIA spesso si dedicano alla sottolineatura della progressiva esclusione da IRAP delle varie forme di attività.

Le successive decisioni politiche hanno portato sin dalla fine del 2021 (quindi la valutazione ha attraversato l’intero arco costituzionale, da sinistra a destra), alla progressiva limitazione del campo di azione dell’imposta, escludendo, dal 2022, le forme di attività svolte individualmente; già vent’anni prima la Corte Costituzionale, e poi le Sezioni Unite della Cassazione avevano limitato l’imposizione, per le attività individuali, a quelle connesse con la presenza di una autonoma, rilevante organizzazione che costituisce un quid pluris rispetto alla attività del singolo (sia esso autonomo o imprenditore).

Ultimamente si è anche estesa l’esclusione alle forme di impresa familiare, dato che è una emanazione di imprenditore autonomo.

Nell’ambito della progressiva uscita dal tributo, che pesa circa il 4% dell’imponibile, un importo rilevante!, ricordiamo i percorsi da seguire per recuperare eventuali pagamenti effettuati in passato ma non dovuti.

  Intanto si deve considerare che la possibilità di chiedere il rimborso di imposte versate può retroagire solo sino a 48 mesi dal versamento; questo vuol dire che entro la fine di novembre 2023 possono essere richiesti a rimborso i pagamenti effettuati dal novembre 2019 in poi (ci riferiamo a novembre perché è il mese del pagamento del secondo acconto delle imposte).

Una volta presentata l’istanza di rimborso sono interrotti i termini di decadenza dall’azione e deve trascorrere un periodo di 90 giorno perché si evidenzi il silenzio rifiuto al rimborso, reclamabile secondo i normali termini del contenzioso tributario. La nostra esperienza conferma che a fronte di una domanda di rimborso di IRAP per assenza del presupposto impositivo (autonoma organizzazione) non vi è pressoché mai il diniego espresso da parte dell’Agenzia ma si devono attendere i 90 giorni per proporre il reclamo; il ricorso, per altro, può essere proposto anche anni dopo l’acquisizione del silenzio rifiuto, ma importante è che venga interrotto il termine decadenziale di 48 mesi dal pagamento.

Diverso è il caso di mancato pagamento con la dichiarazione e iscrizione a ruolo dell’IRAP non versata; in questo caso la contestazione deve seguire le normali opposizioni a cartelle di pagamento.

Dal 2022 tutte le forme di attività svolta individualmente (lavoro autonomo o attività imprenditoriale) sono per legge escluse da imposta, e non è escluso che la volontà del legislatore, che ha così delimitato il perimetro dell’imposta possa costituire elemento di valutazione per l’esclusione da imposta anche per gli anni precedenti; certamente è da escludere un’automatica rilevanza della novella norma che non ha di per se effetto retroattivo.

Delineato così, per reciproca memoria, il percorso per evitare l’imposizione di una imposta sbagliata merita venga ricordato che il termine di 48 mesi è inderogabile, non è soggetto a proroghe o sospensioni, e la fattispecie deve essere preventivamente valutata dal professionista per evidenziare, se esistenti, i motivi di esclusione.

E di solito, in questi casi, il tempo non basta mai!

 

Gazzetta Tributaria 100, 22/09/2023

 

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