IRAP, AUTONOMI E IL FRONTE DEL ….PIAVE (Gazzetta Tributaria 25/2022)

IRAP, AUTONOMI E IL FRONTE DEL ….PIAVE (Gazzetta Tributaria 25/2022)

25 – Anche direttamente il Ministero delle Finanze interviene sulla validità dell’IRAP sino al 2021 per gli autonomi.

 

Un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, n. 5-07710 del 16.3.2022 presentata dall’on. Aprile, ripropone i termini e la chiusura delle posizioni dell’Amministrazione Finanziaria sulla controversa questione dell’IRAP sulle attività individuali.

Questa volta, trattandosi di interrogazione parlamentare risponde il Ministero delle Finanze direttamente, ma la sostanza è assolutamente invariata rispetto alla posizione dell’Agenzia delle Entrate perché anche il rappresentante del Ministro è intervenuto ribadendo, quasi fosse un disco incantato, che l’IRAP è dovuta sino al 2021 compreso dai soggetti che svolgendo un attività singola si avvalgono di una autonoma organizzazione.

Ricorda il Ministero che l’esistenza di tale organizzazione costituisce inderogabilmente il presupposto della imposizione, e a fronte dell’eccezione del parlamentare che sottolineava come ci si possa trovare nella schizofrenica circostanza che lo stesso contribuente, svolgendo sempre la stessa attività nelle stesse dimensioni, dovrà versare l’imposta per il 2021 e sarà escluso da imposta dal 2022, la replica è stata che il legislatore ha tutto il diritto di scegliere discrezionalmente chi tassare e chi no!

Quando citavamo il Marchese del Grillo (Gazzetta Tributaria n. 18/2022) e le sue discutibili prese di posizione non eravamo troppo lontani: conferma il Ministero che il legislatore può scegliere percorsi di politica economica, e quindi fiscale, a sua discrezione, e il cittadino non deve fare altro che obbedire.

Nella risposta il Ministero conferma che l’Amministrazione resisterà con tutte le sue forze ai tentativi di evitare il pagamento per gli anni fino al 2021 compreso e che dovrà essere il contribuente ad eccepire l’inesistenza della autonoma organizzazione che potrebbe escluderlo da imposizione.

 Niente di nuovo rispetto al comportamento sino ad ora seguito.

E niente di nuovo rispetto alla compagna di opposizione all’IRAP sul lavoro individuale che viene da tempo portata avanti dallo studio, con risultati positivi tanto che sono innumerevoli le sentenze favorevoli di esclusione dall’imposta.

Ai lavoratori individuali, sia essi agenti, promotori, consulenti e simili non rimane che prepararsi a battagliare proponendo ricorso sino presumibilmente al 2026, quando scadrà la possibilità di chiedere il rimborso dell’IRAP versata (48 mesi dopo l’ultimo versamento che avverrà nel 2022!).

Magari questo balletto rituale poteva avere una diversa conclusione serena invece di vedere Ministero e Agenzia arroccarsi sul fronte del Piave IRAP!

 

Gazzetta 25, 19/03/2022

 

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