IL NUOVO (!) CALENDARIO DICHIARATIVO (Gazzetta Tributaria n.141/2023)

IL NUOVO (!) CALENDARIO DICHIARATIVO (Gazzetta Tributaria n.141/2023)

141 – Un nuovo tassello verso la riforma tributaria modifica i termini per le dichiarazioni fiscali a partire dal nuovo anno.

 

Il 2024 dovrebbe essere l’anno per l’avvio operativo della riforma tributaria globale annunciata da tempo e di cui si attende la graduale costruzione, anche se il castello definitivo sarà riscontrabile nel 2025.

Un primo passo è rappresentato dal “Decreto Adempimenti” che è stato approvato nei giorni scorsi e vorrebbe delineare un nuovo calendario per la scansione degli obblighi formali dichiarativi a partire dal 2024.

Due sono i principali punti fermi di tale nuova costruzione, e speriamo che vengano integrati con l’accoglimento delle doverose segnalazioni delle categorie professionali per essere praticamente meglio applicabili.

Il termine per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi annuali (mod. PF, SP, SC, 770) viene unificato al 30 settembre rispetto all’attuale 30 novembre; questo vuol dire limitare il tempo per la preparazione di atti e documenti necessari per la compilazione delle dichiarazioni che dovrebbero, come sempre, essere approvate, rilasciate e comunicate alle case di software nel modello definitivo entro il 30 aprile.

Tempi brevi, tenuto conto di come sia complesso il percorso che permette il rilascio di software per le dichiarazioni; dovrebbero essere assolutamente escluse le modifiche dell’ultimo momento, pena lo slittamento anche del termine finale, altrimenti siamo di nuovo in presenza di “grida manzoniane” impossibili da realizzare!

Ci si avvia anche verso una generale riduzione delle certificazioni e delle comunicazioni all’Agenzia di dati e notizie già comunque in possesso della stessa (per esempio il mod. CUD ripete i dati contenuti – tutti – nel mod.770 e basta incrociarli per evitare il movimento di carte!).

Non possiamo che accogliere con ottimismo il nuovo calendario anche se l’abbreviamento del termine per le dichiarazioni, non accompagnato da un equivalente abbreviamento del termine per il rilascio dei modelli e soprattutto delle istruzioni potrebbe rendere squilibrato il rapporto tar Agenzia e professionista!

Sarà bene che i contribuenti si preparino ad avere nel 2024 pressanti e anticipate richieste di dati dall’intermediario nella presentazione delle dichiarazioni, perché il 30 settembre è in agguato!

Da ultimo una nota di costume: lo stesso decreto consente di non procedere periodicamente al versamento di ritenute d’acconto inferiori a 100 euro, pur rimanendo l’obbligo di effettuarle entro la fine dell’anno: ci voleva tanto a capire che per certi importi la gestione dei dati costa di più del provento dell’imposta?

Quindi, sia pure cinquant’anni dopo l’inizio del mondo tributario e oltre venti dopo l’introduzione dell’euro ci adeguiamo alle nuove dimensioni: non è mai troppo tardi!

 

Gazzetta Tributaria 141, 22/12/2023

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