IL LUPO PERDE IL PELO…… MA NON RISPETTA I CITTADINI (Gazzetta Tributaria n.131/2023)

IL LUPO PERDE IL PELO…… MA NON RISPETTA I CITTADINI (Gazzetta Tributaria n.131/2023)

131 – Le ultime istruzioni del MEF in relazione al titolare effettivo.

 

 Magari a forza di ripetere e pretendere il rispetto dei tempi e delle regole (che oltre tutto vengono proposte da chi le viola!) si riuscirà ad avere un po’ di ragione, ma per adesso ritorna la figura della voce che grida nel deserto.

La vicenda della comunicazione del Titolare Effettivo di società ed enti (Gazzetta Tributaria n. 116/2023) da eseguirsi, con complesse modalità digitali, entri l’11 dicembre 2023 è l’ennesima dimostrazione del differente peso dei “sudditi” verso il potere.

Il 21 novembre 2023 si sono conosciute le ultime (si fa per dire!) risposte del Ministero delle Finanze ad alcuni dubbi interpretativi che da più parti sono stati avanzati.

Già la forma della comunicazione lascia perplessi, in quanto si è scelta la strada delle F.A.Q. (risposte a domande frequenti), risposte che in quanto tali non hanno la veste di una circolare, neppure della risposta a interpello con numero, data e firma, ma rimangono come suggerimenti per l’uso che sono di incerta genesi!

Per altro, dopo i comunicati-legge, gli avvisi-legge, le istruzioni fondanti e così via ci stanno anche le risposte alla F.A.Q., che per altro sono la dimostrazione che certe norme sono fatte in misura approssimata e così come formulate non sono direttamente applicabili.

Ma quello che decisamente disturba è la tempistica delle risposte.

Da almeno un mese si segnalava la necessità di istruzioni esaurienti, e la scadenza fissata all’11 dicembre 2023 incombe; gli studi professionali, che data la presenza obbligatoria della firma digitale sono in prima linea per l’esecuzione dell’onere di comunicazione, sono anche oberati delle scadenze dichiarative fiscali di fine novembre e volevano preparare per tempo l’adempimento.

Soccorrerebbe, per una accorta programmazione dell’attività, la lettera dello Statuto del Contribuente che impone un periodo di 60 giorni per la validità di istruzioni e simili (art.6 c.3), ma come racconta la fiaba il lupo perde il pelo, ma non il vizio e quindi queste istruzioni camuffate da F.A.Q escono venti giorni prima della scadenza del termine per la comunicazione.

Quindi affanno, rischi maggiori di sbagliare, revisioni affrettate e tutto perché il Ministero non rispetta le norme che lui stesso si è dato (vero Sottosegretario Maurizio Leo?).

E questo senza ribadire troppo, come già fatto, l’oggettiva inutilità dell’adempimento, a cui invece saremo presto tenuti, magari pregando per una proroga della scadenza (per altro già sussurrata!).

Però vincono gli ambientalisti e gli amanti degli animali e il lupo può proseguire la sua funzione di soggezione dei poveri contribuenti.

 

Gazzetta Tributaria 131, 28/11/2023

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