IL GIOCO A NASCONDINO DELLE CARTELLE DI PAGAMENTO (Gazzetta Tributaria n.106/ 2022)

IL GIOCO A NASCONDINO DELLE CARTELLE DI PAGAMENTO (Gazzetta Tributaria n.106/ 2022)

106 – Andamento “carsico” delle norme sulla rottamazione dei carichi fiscali datati.

 

Volutamente non abbiamo speso attenzioni e interpretazioni sulle varie versioni di intervento politico sul problema dei carichi fiscali d’annata, che come una ingombrante minaccia congela attenzioni e contrapposizioni delle varie forze politiche con proposte anche divergenti su tale scottante argomento.

Quando la norma sarà definitiva saremo in prima linea sui commenti tecnici; ora ci abbandoniamo a una considerazione magari solo di costume.

Il fondamentale aspetto da valutare, e sul quale vi è una colpevole disattenzione da parte dei commentatori non professionali, è che le cartelle di pagamento notificate (o che si presumono tali!) dal 2000 al 2015 per la maggior parte sono colpite dalla inefficacia derivante dalla prescrizione.

Questo istituto toglie validità a qualunque credito che non venga validamente azionato entro determinati termini: al massimo decennali e molto spesso quinquennali; esistono specifiche situazioni che possono costituire interruzioni del decorso della prescrizione, ma vanno valutate con attenzione tecnica.

Data l’entità della cifra e la massa di partite in essere (si parla di decine di milioni di posizioni aperte!) in genere l’Agenzia Riscossione, o il concessionario dell’epoca, non aveva azionato validamente una attività di interruzione della prescrizione, lasciando dormire quelle piccole cifre iscritte a ruolo magari quando ancora c’era la lira!

Quindi la cancellazione delle partite minori di venti e più anni fa è un atto scontato, dato che se non interviene il legislatore sarà pronunciata dal giudice cui si rivolgerà, senza rischi, il contribuente, con l’aggravante che l’Agenzia verrà anche condannata alle spese di lite.

Questa è una verità che viene sottaciuta perché rappresenta l’evidenziazione della inattività di Equitalia (all’epoca concessionaria della riscossione) che non ha mantenuto vitali i titoli di credito piccolini e datati (forse il costo delle notifiche superava il provento!)

Come un fiume carsico che appare e scompare questa verità viene proposta e poi sottaciuta, preferendo far sembrare un gesto magnanimo – vengono cancellati in questo periodo di crisi i debiti dei contribuenti in difficoltà – quello che in effetti è un solo momento di pragmatismo.

Eppure in via XX Settembre a Roma hanno ben presenti le pronunce di annullamento per intervenuta prescrizione dei carichi tributari, e non ci sarebbe da stupirsi se prima o poi la Corte dei Conti si ponesse il dubbio sul danno erariale derivante dalla cattiva gestione dei ruoli datati.

Per accontentare tutti, allora, il legislatore propone come un favore al contribuente quello che è di fatto una sanatoria dell’inattività della “Riscossione”!

E alla fine anche il gioco a nascondino diverte chi ci si impegna.

 

Gazzetta Tributaria 106, 21/12/2022

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