09 Giu IL BASTONE (NASCOSTO) E LA CAROTA VISIBILE (Gazzetta Tributaria n.104/2025)
104 – Bonus e detrazioni tributarie illudono il contribuente sull’ effettivo carico fiscale.
Il FISCO AMICO del Vice Ministro Maurizio Leo sembra conquistare sempre più visibilità nell’informazione: riduzione del cuneo fiscale; esistenza di bonus per manutenzioni straordinarie, investimenti e innovazione tecnologica e simili promettono una mano leggera dell’Amministrazione, che per altro deve gestire le entrate della Nazione.
Poi se si controllano questi dati aggregati si nota che il gettito fiscale è sempre in crescita, nonostante il calo della popolazione e le varie affermazioni di attenuazione e di riordino dei benefici.
Dov’è la discrepanza?
Spesso i rinnovi contrattuali, specialmente nel pubblico impiego (e il reddito da lavoro dipendente produce due terzi del gettito tributario nazionale!) si traducono in un incremento nominale delle retribuzioni e questo viene sbandierato come successo sociale; la realtà dimostra che questi incrementi molte volte portano a perdere, almeno in parte, le detrazioni per carichi familiari, per spese e simili, perché la misura della detrazione è particolarmente sensibile in relazione al reddito imponibile, che in caso di incremento di stipendio deve essere apprezzato al lordo dell’imposta.
Ecco che allora il famoso “cuneo fiscale” non solo non viene attenuato ma piuttosto incide profondamente i miglioramenti contrattuali.
Nella parsimonia nell’emanazione delle circolari dell’Agenzia delle Entrate a fine maggio 2025 è stata pubblicata la n.6/2025 proprio dedicata al riordino delle detrazioni con un meccanismo di parametrazione che sostanzialmente riduce l’effettiva portata delle agevolazioni tributarie di vario tipo.
Viene svelata quindi, l’illusorietà della “carota” della detrazione in rapporto con l’effettiva incidenza del “bastone” nascosto anche nelle pieghe della circolare.
L’altro aspetto che deve essere considerato è che a fronte di una dimensione di spesa imponente negli ultimi anni vi è stato l’impatto negativo con la “falcidia” delle rottamazioni e definizioni a saldo e stralcio.
Dato che la contabilità pubblica è fatta sugli importi nominali delle varie partite (l’emissione di una cartella di pagamento è un’entrata, anche se poi la riscossione non avviene), vi è uno scostamento tra dimensioni nominali sulla carta e effettive disponibilità: per porre rimedio nulla di più facile che abbattere le detrazioni in modo che le ritenute fiscali mensili (quelle sì che sono un’entrata oggettiva!) crescano in valore assoluto.
Siamo tutti consci che le tasse vanno pagate, possibilmente in misura equa, ma forse potremmo risparmiarci l’illusione dei benefici e risparmi tanto promessi e invece irrealizzabili.
Ricordiamo sempre che lo Statuto dei Diritti del Contribuente chiede a gran voce “la buona fede” come presupposto del rapporto tributario; questo meccanismo di bastone e carota forse non ne è la dimostrazione!
Gazzetta Tributaria 104, 09/06/2025
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