Gazzetta Tributaria Edizione 9/2018 (contributi n.21-22)

Gazzetta Tributaria Edizione 9/2018 (contributi n.21-22)

21- CHI SBAGLIA PAGA (O NO?)

Il nuovo mondo telematico, anche tributario, sta facendo passi da gigante, andiamo verso un universo di operazioni “automatiche” che, a volte possono avvenire anche a nostra insaputa o comunque essere osservate con leggerezza per la comune presunzione che “la macchina non sbaglia”.

Eppure particolarmente nel mondo fiscale siamo in presenza di adempimenti e formalità che, se errati, possono avere incisive conseguenze sia dal punto di vista patrimoniale che nella generale immagine del contribuente.

Un problema che non è stato approfonditamente sviscerato è la possibilità di evitare o correggere l’errore di altri, che è sempre in agguato anche con i sistemi più complessi e aggiornati.

In caso di errore che fare, e chi subisce le conseguenze?

Il 22 Maggio 2018 il quotidiano dell’Agenzia delle Entrate presenta una sconcertante soluzione: se sbaglia l’Agenzia paga il contribuente!

 Così si ricava dalla nota che sottolinea come in caso di errore nella dichiarazione 730 precompilata per l’inserimento di spese non sostenute la dichiarazione deve essere corretta dal contribuente che se non si attiva sarà sanzionato per la dichiarazione infedele!

Facciamo il caso di un medico che sbagli nell’indicare il codice fiscale del paziente (detraibile) e il relativo onere finisca nella dichiarazione di un soggetto ignaro: se costui, fidandosi dell’Agenzia che prepara la dichiarazione la firma e basta potrebbe essere successivamente sanzionato per avere indicato un onere non effettivamente sostenuto.

Ma il nostro sfortunato contribuente si è solo fidato del prodotto che gli veniva proposta dalla stessa Agenzia, e subirà le conseguenze dell’errore altrui!

Questa interpretazione, peraltro, è nell’ottica di addossare sempre al contribuente – unico dichiarante – le responsabilità derivanti dalla dichiarazione dei redditi, anche se predisposta da terzi, come da ultimo ha ribadito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n.8914 del 11/04/18.

E’ proprio vero che non sempre chi sbaglia paga, e non si può che concludere che forse è meglio far redigere e verificare la propria dichiarazione da un dottore commercialista con tanto di abilitazione e assicurazione piuttosto che correre rischi inimmaginabili e gratuiti!

 

 

 

Gazzetta 21, 2018

 

 

 

22- Bonus pubblicità: a volte si creano grovigli incomprensibili !

Abbiamo ricordato nel precedente intervento n. 10 che il legislatore ha previsto a partire dall’ano 2018 un particolare bonus per imprese e lavoratori autonomi che incrementino la spesa pubblicitaria.

Vi era stata una apposita norma di legge, circa un anno fa, che aveva dato le linee guida dell’agevolazione, legata alla media della spesa pubblicitaria del 2017 e  l’incremento nel 2018 e anni a seguire.

Un apposito decreto di attuazione deve permettere di dare esecuzione a quanto già stabilito nell’aprile 2017, e un comunicato del 7 giugno 2018, con una certa “soddisfazione(!)” preannuncia che l’atteso decreto dovrebbe essere alla Corte dei Conti per la registrazione.

Sarà pubblicato e presumibilmente avrà efficacia da luglio (quindici mesi sono passati!).

L’impresa ha bisogno di norme certe sulla base delle quali possa formulare programmi e budget, e attendere più di un anno per conoscere i confini di una agevolazione fiscale è sconcertante; inoltre stiamo trattando del mondo delle campagne pubblicitarie che vengono programmate con anticipo di stagioni, e l’incertezza diviene una facile scappatoia per diradare gli investimenti e ricercare altri mercati.

Eppure il settore della comunicazione dovrebbe essere particolarmente favorito dalle varie forze politiche, dato che con quello si mettono le premesse per successive azioni incisive, specialmente per un paese la cui economia è basata sull’offerta di servizi come l’Italia.

Ma probabilmente vi è una diffusa ignavia che suggerisce di attendere sino allo sfinimento prima di assumere decisioni: sembra più di vedere un film di Checco Zalone che una azione di rilancio dell’economia attraverso la leva fiscale!

 

 

Gazzetta 22, 2018

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