ELEMENTARE! CONTRIBUENTE (Gazzetta Tributaria n.75/2025)

ELEMENTARE! CONTRIBUENTE (Gazzetta Tributaria n.75/2025)

75 – Quando un percorso sospettosamente complicato si trasforma in una débâcle per il contribuente.

 

A volte l’esame delle pronunce della Suprema Corte induce a considerazioni sarcastiche: ma esiste un animus pugnandi per cui il contribuente “litiga” a tutti i costi, anche contro la normale linearità dei comportamenti, e le conseguenze non sono leggere!

La nostra critica si occupa spesso delle storture del sistema tributario pubblico, ma anche certi comportamenti privati meritano una sottolineatura negativa, come sottolinea la Corte di Cassazione con l’ordinanza n.9907 del 16 aprile 2025.

Un contribuente lamenta la mancata concessione di una rateizzazione di un debito tributario del 2014, rifiuto che era stato giustificato dall’esistenza di precedenti cartelle di pagamento rateizzate e non regolarizzate.

La mancanza di regolarità nelle situazioni pregresse non consente all’Agenzia Riscossione di procedere ad una nuova rateizzazione; da qui l’impugnativa del diniego da parte del contribuente, che non ottiene ragione né in primo che in secondo grado.

La società ricorrente sosteneva di avere regolarizzato il debito pregresso ed a prova di questo produceva un estratto di ruolo “a saldo zero” ed altri documenti indiziari (revoca di fermo amministrativo, conversione di pignoramento).

A fronte delle sentenze negative di merito la società contribuente ricorre in Cassazione con le stesse argomentazioni.

La Corte di Cassazione, con una articolata pronuncia, sottolinea come tutti i documenti prodotti valgono che elementi di prova liberamente apprezzabili dai giudici, ma non hanno valore di prova assoluta.

Affermava la Commissione Regionale, nella sentenza impugnata in Cassazione, che anche l’estratto di ruolo a zero non può essere considerato “quietanza di pagamento”

Effettivamente il vostro commentatore si pone la stessa domanda: se i debiti pregressi sono stati regolarizzati, e quindi il diniego di rateizzazione è illegittimo, perché non vengono prodotte le quietanze del pregresso?

La stessa domanda è stata alla base della pronuncia della Suprema Corte che nel respingere il ricorso della parte privata la condanna alle spese ed al raddoppio del contributo unificato, per un totale non marginale.

Forse l’intento del contribuente era quello di prendere tempo, e magari c’è riuscito – sono passati dieci anni dalla notifica delle cartelle – ma il costo sia economico che di energie di una simile vicenda è spropositato: oltre tutto la conclusione era palesemente scontata, tanto da far dire, come il famoso Sherlock Holmes: elementare!

 Eppure tante volte si vedono situazioni processuali che non dovevano neppure iniziare e hanno percorsi tre gradi di giudizio, contribuendo a far gonfiare i numeri del contenzioso tributario.

Certamente anche il caso che abbiamo delineato è uno di tal fatta!

 

Gazzetta Tributaria 75, 28/04/2025

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