EFFETTO DELLA RIFORMA TRIBUTARIA: LE RISPOSTE AD INTERPELLO SCOMPAIONO! (Gazzetta Tributaria n.15/2024)

EFFETTO DELLA RIFORMA TRIBUTARIA: LE RISPOSTE AD INTERPELLO SCOMPAIONO! (Gazzetta Tributaria n.15/2024)

15 – Le formali prese di posizione dell’Agenzia delle Entrate, rappresentate dalle risposte agli interpelli, sono scese del 90% rispetto al 2023.

 

 Nei primi giorni del 2024 possiamo verificare direttamente con mano almeno un effetto della riforma tributaria, non che verrà……… ma è arrivata!

Il numero delle risposte agli interpelli pubblicati sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, con tanto di avallo della Direzione Generale, è sceso da 159 alla data del 24 gennaio 2023 alle attuali 15, come certifica il sito stesso alla stessa data del 24 gennaio 2024.

Tra l’altro siamo tornati al numero di risposte del 2020, mese di gennaio e quindi ante COVID – evento successivo che ha creato tanta confusione e continuerà a far sentire i propri effetti di incertezza a lungo – mentre poi negli anni successivi si è assistito ad una progressiva crescita delle risposte.

Della proliferazione delle risposte avevamo trattato nella nostra Gazzetta Tributaria nel n. 13/2023 scherzando sul “piovono interpelli!” e nell’anno precedente al n.76/2022, ma non ci saremmo certamente aspettati un simile, brusco, calo di risposte.

Manca, naturalmente, l’indicazione del numero di richieste che sono state presentate nei vari periodi dell’anno, dato che potrebbe verificarsi che stante l’uscita dei nuovi Decreti Delegati derivanti dalla riforma non vengano fornite riposte individuali per evitare difformità di indirizzo o incertezza sula portata delle norme, anche se si deve considerare che in genere le richieste di chiarimenti, e le risposte formali riguardano fattispecie non del futuro, ma certamente del passato, e quindi soggette alle norme già esistenti.

Oppure questa rarefazione di risposte si potrebbe interpretare con il tentativo di abituare il contribuente a non richiedere (a volte in modo veramente eccessivo), l’avvallo dell’Agenzia a comportamenti lineari.

Un’altra interpretazione potrebbe essere quella dell’attesa dell’avvio del c.d. “risponditore automatico” di cui alla nostra Gazzetta n.4/2024; in attesa della messa a punto del nuovo sistema meglio astenersi dall’assumere precise prese di posizione (anche se non crediamo che tale ragionamento sia diffuso).

Sta di fatto che alla data attuale le risposte pubblicate sono solo il 9,4% di quelle formulate lo scorso anno; non siamo a conoscenza delle risposte formulate dalle singole Direzioni Regionali, ma se come ricordava di recente il Direttore Ruffini nel 2023 vi è stata una massa di quesiti di circa 15mila casi (regionali, nazioni e simili) nel corrente anni si arriverà a risultati ben inferiori!

Inoltre nel corso del 2024 dovrebbe essere messo a punto il meccanismo(perverso) per cui le risposte dell’Agenzia saranno a pagamento, con il che dobbiamo ritenere che il drastico calo delle risposte formulate sarà una costante per quest’anno, e probabilmente anche per il prossimo; se poi le nuove norme saranno così chiare da non generare dubbi interpretativi, e quindi la risposta ad interpello tornerà nell’ambito della situazione eccezionale (!) vorrà dire che la riforma  fortemente voluta dal Vice Ministro Maurizio Leo e dal nuovo governo avrà raggiunto lo scopo.

Il vostro cronista ne ha già viste tre di riforme, e chiede, sommessamente, di poter sospendere il giudizio!

 

Gazzetta Tributaria 15, 25/01/2024

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.