CONTRIBUENTI DI DURA CERVICE?(Gazzetta Tributaria n.76/2022)

CONTRIBUENTI DI DURA CERVICE?(Gazzetta Tributaria n.76/2022)

76-Assistiamo sorpresi ad una proliferazione dei documenti di “chiarimento” dell’Agenzia: ma è così difficile capire o non si sanno spiegare?

 

 

Siamo in presenza di un fenomeno preoccupante, dato che una parte rilevante degli sforzi dell’Agenzia delle Entrate e dei suoi tecnici sono indirizzati a spiegare, far capire, rendere abbordabili le norme che certamente loro stessi hanno contribuito a redigere!

A fine agosto è stato approvato definitivamente dal Parlamento il decreto “Semplificazioni” e già il fatto che sia necessario un provvedimento legislativo per semplificare gli adempimenti è abbastanza singolare; l’Agenzia delle Entrate ha dedicato 7 (sette!) puntate su Fisco Oggi per spiegare come si applica la legge, e quindi abbiamo la prova che non è semplice neppure la semplificazione1

La Bibbia, in uno dei libri più antichi, ESODO 32, mette in bocca al Padreterno la definizione di “popolo dalla dura cervice” per apostrofare gli ebrei e non crediamo intendesse riferirsi anche ai contribuenti italiani.

Ma esaminando la produzione di documenti informativi in varia forma negli ultimi anni viene il dubbio che vi sia qualche cosa di non lineare nella formulazione di parerei e provvedimenti.

Dal 2019 al corrente anno l’Agenzia ha duplicato il numero delle risposte ad interpello: da 538 in tutto il 2019 a 897 nel 2021 e a giugno 2022 sono già 444, con l’aspettativa di arrivare ad un migliaio a fine anno; negli anni 2018/2019 le circolari emanate erano 20, e a fine luglio 2022 ne sono già state pubblicate 31, con la ragionevole attesa di vederne più di quaranta entro fine anno.

 

 

 

 

Delle due l’una: o effettivamente i contribuenti sono refrattari a comprendere oppure le norme sono difficilmente comprensibili e necessitano di chiarimenti e spiegazioni continue.

Naturalmente questo incrementa il contenzioso, anche perché almeno sino ad ora le Agenzia hanno una sorta di disaffezione verso le forme di conciliazione o mediazione (la norma che impone la mediazione per le vertenze sino a €50mila è una delle più disapplicate dell’intero panorama legislativo!), tanto che nella riforma del processo tributario si è sottolineata l’importanza delle procedure deflattive per il contenzioso.

Ricordiamo le cifre sopra esposte per ribadire come la legge che dovrebbe essere più spesso invocata afferma che l’errore dovuto alla incomprensione sulla portata e sulla applicazione della norma non può essere sanzionato (art.6 c.2 D.Lgs.472/97), esenzione  ribadita anche dall’art.10 dello Statuto del Contribuente. La necessità di continue spiegazioni giustifica quindi l’esimente dell’errore.

Forse allora l’etichetta di dura cervice potrebbe essere riferita all’Agenzia!

 

 

Gazzetta 76, 07/09/2022

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