BACCO, VENERE E LA CORTE DI CASSAZIONE Una recente sentenza tratta della strumentalità, ai fini IVA, dell’intrattenimento con ballerine e privée. (Gazzetta Tributaria Edizione 34/2021)

BACCO, VENERE E LA CORTE DI CASSAZIONE Una recente sentenza tratta della strumentalità, ai fini IVA, dell’intrattenimento con ballerine e privée. (Gazzetta Tributaria Edizione 34/2021)

34 – Una recente sentenza tratta della strumentalità, ai fini IVA, dell’intrattenimento con ballerine e privée.

                

Non pensino i nostri lettori ad un colpo di caldo, che ancora latita, ma ogni tanto può essere distensivo affrontare problematiche diverse, anche a luci rosse! ma sempre secondo il principio di stigmatizzare le particolarità del nostro dialogo sul sistema tributario.

La sentenza 9975 del 14 aprile 2021 della Corte di Cassazione, commentata ieri sul periodico ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, espone un caso decisamente particolare riguardante gli spettacoli dei locali notturni, che come per tutti gli spettacoli in genere godono di una agevolazione in materia di IVA sulle consumazioni connesse alla presenza in sala, dato che viene applicata l’aliquota ridotta del 10% rispetto a quella ordinaria del 22% per bibite, champagne e spumanti.

Il caso che è giunto sino alla Suprema Corte ha riguardato (usiamo i termini della sentenza) “le modalità di svolgimento delle prestazioni di intrattenimento delle ballerine con i clienti in salette private, rispetto alle quali le prestazioni di somministrazione di bevande ed alimenti assumerebbero un carattere meramente accessorio” con la conclusione che in questi casi non siamo in presenza di “spettacoli” ma di prestazioni diverse e quindi l’aliquota IVA sul consumo di bevande deve essere quella ordinaria.

Muove a sorriso pensare alla Corte (il collegio è composto di 5 magistrati) che esamina le modalità di svolgimento delle prestazioni e devono rimanere nell’ambito tributario; probabilmente i giudici di Roma hanno rimpianto anche di dover giudicare solo in diritto, senza poter disporre un incidente probatorio che avrebbe certamente fatto il pieno di partecipanti (anche tutti i membri supplenti!).

Si nota inoltre un deciso connotato maschilista, dato che viene più volte sottolineato nella sentenza che l’intrattenimento dei clienti avviene con ballerine, non enfatizzando l’eventuale parità di genere e in questo clima di “politicamente corretto” ci sarà forse qualcuno che adirà la Corte di Giustizia Comunitaria!

Magari si dovrà tornare sull’argomento perché la Corte, dopo due sentenze di merito sostanzialmente favorevoli al contribuente (una società lombarda) ha cassato con rinvio, invitando quindi la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia a pronunciarsi di nuovo sull’argomento, e questa volta i giudici potranno entrare nel merito!

 

Gazzetta 34, 04/06/2021

 

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