AVANZA IL GRANDE FRATELLO “FISCALE” E VUOLE ESCLUDERE I COMMERCIALISTI! (Gazzetta Tributaria n.25/2023)

AVANZA IL GRANDE FRATELLO “FISCALE” E VUOLE ESCLUDERE I COMMERCIALISTI! (Gazzetta Tributaria n.25/2023)

25-Una recente intervista del Direttore dell’Agenzia delle Entrate ribadisce quella tendenza a limitare, o annullare, la mediazione professionale dei commercialisti.

 

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha rilasciato una intervista al quotidiano EUTEKNE. INFO con la conferma delle tendenze che da anni abbiamo riscontrato e che mirano a escludere ogni interferenza e critica all’attività dell’Agenzia, critica che generalmente viene avanzata dai professionisti.

Nel libro/denuncia 1984 di George Orwell il potere si esercitava principalmente attraverso un canale televisivo interattivo (IL GRANDE FRATELLO) che era la manifestazione diretta dell’incombenza della politica sulla cittadinanza.

Nell’intervista su EUTEKNE. INFO il direttore Ruffini, certamente inconsciamente, richiama gli scenari orwelliani affermando che il canale CIVIS è oramai in grado di risolvere il 99% dei casi di incertezze e problemi, che non è il caso di richiedere appuntamenti e interloquire direttamente con il funzionario che gestisce la pratica, che il canale CIVIS è pienamente efficiente e che volutamente l’Agenzia ha limitato la possibilità per i professionisti di richiedere appuntamenti “fisici” presso gli uffici, perché deve essere usato il mezzo telematico.

 

 

 

Uno scenario non sereno, che richiama le affermazioni assolutiste tante volte stigmatizzate dalla nostra Gazzetta Tributaria, per cui sembra che l’Agenzia non tolleri contestazioni e richieste di rettifica che spesso, come è loro dovere, avanzano i professionisti.

Come il “GRANDE FRATELLO” governava la vita dei cittadini senza alcuna possibilità di critica così l’Agenzia non vuole agevolare il confronto con i professionisti che nell’ambito del loro mandato difendono gli interessi dei contribuenti.

Sembra quasi di avvertire, nell’intervista, l’invito ai professionisti ad occuparsi di altre materie (consulenza aziendale o simili) tralasciando il ramo fiscale, perché a quello ci pensa l’Agenzia con i suoi meccanismi automatici: precompilate, IVA; precompilato 730, fatture elettroniche direttamente gestite e simili; eppure quasi metà delle contestazioni avanzate alle Corti di Giustizia Tributaria vedono una modifica di quanto emanato dall’Agenzia!

In sostanza anche se velatamente appare esplicita la volontà dell’Agenzia di indirizzare gli sforzi verso la disintermediazione delle categorie delle professioni fiscali, che sostanzialmente fanno le pulci e non consentono all’Agenzia di evitare contestazioni.

Eppure la realtà che vivono gli studi professionali appare un po’ diversa da quel “sogno telematico” che vagheggia il Direttore Ruffini, con i contribuenti che non riescono ad avere risposte alle problematiche che la realtà propone sempre, con la necessità di investire i giudici tributari delle vertenze che non si possono definire stante l’ascolto distratto dell’Agenzia, con un clima generale di ansia e incertezza.

 

Sarà compito delle categorie professionali impedire che quel mondo del “GRANDE FRATELLO” prenda piede, anche perché quella civiltà decritta quasi cento anni fa da ORWELL non è certamente positiva!

 

Gazzetta Tributaria 25, 22/02/2023

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