PEC AMMINISTRATORI (II): SCENDONO IN CAMPO ANCHE I PROFESSIONISTI (Gazzetta Tributaria n.113/2025)

PEC AMMINISTRATORI (II): SCENDONO IN CAMPO ANCHE I PROFESSIONISTI (Gazzetta Tributaria n.113/2025)

113 – La confusione in materia sta diventando parossistica!

  

Pochi giorni fa (Gazzetta Tributaria n.108/25) abbiamo sottolineato come vi sia una generale confusione sul problema della registrazione della PEC personale degli amministratori di imprese in forma societaria nel Registro Imprese.

Ricordiamo che questo Registro è la fonte ufficiale di esistenza di tutte le società, conserva tutti gli atti ed evoluzioni della vita della società, ha funzioni pubbliche ed è gestito dalle singole Camere di Commercio a mezzo di un “Conservatore”.

Stiamo parlando, quindi, di uno strumento ufficiale che ha un ruolo fondamentale nella nostra società economica, e quindi anche il suo funzionamento merita ma massima attenzione.

Il mese di giugno 2025 potrà essere ricordato per le sorprendenti affermazioni e smentite in ordine al funzionamento del Registro Imprese con riguardo alla “famosa” iscrizione della PEC Amministratori.

Torniamo sull’argomento perché il 24 giugno 2025, alle 18,00 è stata emanata una nota ufficiale dell’Ordine Dottori Commercialisti di Milano per ribadire che non esiste alcun termine del 30 giugno 2025 per l’iscrizione della PEC Amministratori nel Registro Imprese.

È indubbiamente sorprendente che un Ordine Professionale prenda posizione ufficiale contro l’affermazione del Ministero dell’Industria (nota 12 marzo 2025 che indica il termine del 30 giugno).

Ci si attende un ulteriore provvedimento da parte del Ministero che modifichi i termini della questione, che erano già stati messi in discussione dalla nota Unioncamere (la federazione delle Camere di Commercio) del 2 aprile 2025 che aveva negato ogni cogenza alla data del 30 giugno.

Pensate il polverone che è sorto in merito ad un adempimento inutile e che si somma alle tante scadenze di fine giugno/luglio per gli studi professionali alle prese con le dichiarazioni dei redditi.

Abbiamo in atti la comunicazione del Conservatore del Registro Imprese di Livorno (Camera di Commercio Maremma e Tirreno), che (lungimirante)a gennaio di quest’anno segnalava la lacunosità della normativa e saggiamente invitava le imprese del circondario ad attendere prima di intraprendere iniziative.

Questa nota è di gennaio, sono passati quasi sei mesi e ancora il suggerimento è lo stesso, ma intanto si sono sovrapposti interventi, domande, azioni diverse (apertura di nuove PEC ecc.); sembra che ora tutto verrà indicativamente rinviato a fine 2025, con un polverone di cui certamente non sentivamo il bisogno.

E poi per quale scopo, dato che l’indirizzo PEC della società è, quello sì, obbligatorio?

Cinquecento anni fa il Bardo d’Inghilterra scriveva “Molto Rumore per Nulla”, non per niente ambientata in Italia; magari pensava al nostro balletto ironico delle PEC?

 

Gazzetta Tributaria 113, 25/06/2025

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