PAGARE LE TASSE: IL PROBLEMA CRESCE E CATTURA LE PRIME PAGINE (Gazzetta Tributaria n. 180/2025)

PAGARE LE TASSE: IL PROBLEMA CRESCE E CATTURA LE PRIME PAGINE (Gazzetta Tributaria n. 180/2025)

180 – Anche la stampa generalista, preoccupata, si occupa del problema della riscossione dei carichi tributari, sempre crescenti.

 

Nell’immaginario collettivo chi chiede il pagamento delle imposte è, da sempre, visto come un personaggio negativo: dai pubblicani della Bibbia allo Sceriffo di Nottingham alla vox populi – meglio avere un morto in casa che l’esattore all’uscio – la riscossione tributaria ha rappresentato uno scenario da cui fuggire.

Questo fa si che il “magazzino” tributario del non riscosso abbia superato i 1.200 miliardi di euro (si pensi che l’ultima finanziaria ha la dimensione di circa 20 miliardi: vuol dire che il non riscosso vale 60 finanziarie!).

Ecco che il problema cresce, tanto che anche il supplemento Economia del Corriere della Sera del 27 ottobre 2025 dedica l’articolo di fondo, in prima pagina, alle tasse non pagate con un pezzo a firma di Ferruccio De Bortoli.

Il tema non è tanto l’annuncio della quinta rottamazione delle cartelle esistenti (attendiamo la versione definitiva, dopo l’approvazione del Parlamento, per svolgere i doverosi commenti in merito) quanto la previsione di affidare la riscossione dei tributi locali (e multe stradali) ad una apposita società in house – AMCO – controllata dal MEF e togliendo tale attività alle iniziative dei singoli enti che fino ad ora si sono mostrati inefficienti.

Questa società, che agisce nel mondo delle normali società commerciali, potrà a sua volta acquisire i servizi di appositi soggetti privati di recupero crediti – ecco che torna l’esattore di memoria ottocentesca! – per supplire alle inefficienze dei tanti enti locali che annegano nella palude del “non riscosso”.

Sembra comunque un ritorno al passato con la riscossione in mano a privati, e tornano alla memoria le tante storture che nel passato hanno inzaccherato il settore.

Il problema della riscossione delle imposte, come si vede, rappresenta un fenomeno da prima pagina, anche perché la vita stessa dello Stato dipende dalla sua efficienza: in mancanza di riscossione corretta l’alternativa è stampare moneta, e quindi finire nelle secche delle svalutazioni selvagge!

Sarà sicuramente interessante, e non mancheremo di informarne i nostri lettori dopo la formulazione dei provvedimenti legislativi corretti, valutare come questo mix di pubblico e privato potrà operare nel delicato mondo del contenzioso tributario che afferma sempre più la propria specificità.

Intanto tra rottamazioni esistenti e annunciate (questa che è la quinta in sette anni dovrebbe essere l’ultima, ma sembrano promesse da “marinaio”) e trasferimenti al mondo privato la gigantesca macchina fiscale prova a mantenersi in carreggiata, anche se gli sbandamenti sono all’ordine del giorno, e l’attenzione della società civile è vigile, come dimostra la prima pagina del Corriere della Sera (supplemento) del 27 ottobre.

Forse pagare le tasse non è così bello come sosteneva vent’anni fa il ministro Padoa Schioppa!

 

 

Gazzetta Tributaria 180, 28/10/2025

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