08 Ago LA RAGION DI STATO E LA TASSAZIONE DEI REDDITI (Gazzetta Tributaria n.151/2025)
151 – Anche la complessa situazione in Europa e le sanzioni economiche contro la Federazione Russa non escludono trattamenti di favore.
A saper leggere tra le righe non ci si deve sorprendere nel constatare che la ragione economica, in genere, prevale sulle prese di posizione di principio, giustificate da motivi etici o politici, secondo quella conosciuta verità della preminenza “dell’homo economicus”
Tra l’Italia e la Federazione Russa esiste dal 1997 una convenzione contro le doppie imposizioni in materia di imposte sui redditi, rivista nel 2011.
Secondo il consueto schema OCSE nel caso di dividendi pagati da una società italiana al socio di controllo russo in luogo della ordinaria aliquota di ritenuta a titolo d’imposta del 26% l’Italia può applicare una ritenuta ridotta del 5%, essendo il dividendo soggetto ad imposta in Russia.
Con decreto del Presidente della Federazione Russa (Putin) nel 2023, a seguito delle dichiarate azioni ostili di taluni paesi occidentali (tra cui l’Italia) sono stati sospesi alcuni effetti degli accordi internazionali in materia di imposizione fiscale.
Una società italiana che è posseduta 100% dal socio russo interpella l’Agenzia per sapere come comportarsi a fronte della volontà del socio di procedere alla distribuzione di un dividendo, che sarà quindi trasmesso in Russia, previa applicazione di una ritenuta italiana (quale?).
Con la risposta n. 206 del 7 agosto 2025, l’Agenzia, in persona del direttore centrale, compie un esame approfondito anche del decreto del 2023 di sospensione degli effetti della convenzione rilevando che il decreto russo non ha investito l’intera convenzione ma solo alcuni articoli della stessa, e in particolare ha mantenuto quell’articolo che elimina la doppia imposizione.
Il Direttore Centrale fa notare che la convenzione, nella sua globalità, non è stata sospesa.
Quindi la società italiana potrà applicare l’aliquota agevolata ridotta.
Evidentemente la ragione economica prevale anche nei confronti delle prese di posizione politiche conclamate, ma vi è un certo imbarazzo e una decisione di tal fatta viene pubblicata un venerdì di agosto, senza alcun richiamo su FISCO OGGI, probabilmente sperando che la pronuncia passi inosservata: ma la GAZZETTA TRIBUTARIA è attenta nel segnalare comportamenti significativi!
Viene da chiedersi perché lo Sato Italiano non abbia denunciato per parte nostra, a fronte delle conclamate condanne per l’aggressione, il Trattato, ma forse vi sono ragioni di non facile comprensione, se non che gli interessi economici hanno, comunque, una valenza autonoma.
Gazzetta Tributaria 151, 08/08/2025
Come annunciato nel mese di agosto 2025 la GAZZETTA TRIBUTARIA trasloca da p.za Diaz a v. Mayer 10 a Milano.
La concomitanza del periodo feriale e del trasloco (che è l’opposto di un periodo di riposo!) impongono di sospendere le pubblicazioni sino a settembre, quando riprenderemo in forze.
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