INTELLIGENZA UMANA O ARTIFICIALE E LA NOSTRA GAZZETTA (Gazzetta Tributaria n. 170/2025)

INTELLIGENZA UMANA O ARTIFICIALE E LA NOSTRA GAZZETTA (Gazzetta Tributaria n. 170/2025)

170 – Una rassicurazione a fronte delle prese di posizione di questi giorni

 

Non è facile comprendere il clamore che in questi ultimi giorni stanno suscitando varie prese di posizione di organismi pubblici in materia di intelligenza artificiale.

E’ intervenuto anche il 9 ottobre 2025 il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti rilasciando alcune considerazioni, quasi pienamente condivisibili e promettendo che in occasione del congresso nazionale della categoria di Genova, a fine ottobre, sarà diffusa la “Guida” intitolata L’Aiuto Intelligente al Commercialista.

Viene in mente al vostro commentatore il comportamento delle società civili alla fine dell’ottocento nei confronti dell’automobile, una specie di mostro da cui tenersi lontano: alcune cittadine inglesi avevano imposto che l’autovettura fosse preceduta da “assistenti a piedi” che avvertissero la popolazione dell’avvicinamento del “pericolo”; in Alta Valtellina, a San Niccolò Valfurva su di una casa compare ancora l’avvertenza che i veicoli non devono superare la velocità di 8 km/ora (pari ad un percorso di buon passo!).

Eppure l’automobile ha contribuito grandemente allo sviluppo della società occidentale nel XX secolo, e come in tutti i cicli storici ora deve essere considerata diversamente.

Questo interesse per la c.d. intelligenza artificiale temiamo nasconda un timore di essere confrontati con le macchine, e siccome in genere i livelli di conoscenza umana non solo eccelsi meglio evitare raffronti!

Da un lato desideriamo assicurare i nostri lettori che tutta la GAZZZETTA TRIBUTARIA è redatta da intelligenza umana (magari qualcuno, speriamo pochi, potrebbe dire: si vede!); dall’altro lato deve essere squarciata questa cortina di colpevolizzazione nei confronti del progresso nella gestione elettronica di dati, informazioni e notizie.

Certamente il professionista deve assumere in proprio la responsabilità di quello che viene offerto al cliente, che è oggetto della sua professione e per cui viene anche remunerato; ma appare ultroneo pretendere di sindacare le fonti di informazioni e le modalità di acquisizione: il piacere di andare a cena in un ristorante di stile non viene certo intaccato dalla ricerca dello stesso tramite motori informatici!

Lo stesso è per l’attività professionale: sarebbe sicuramente colpevole consegnare al cliente un testo a cui non si è neppure messo mano, redatto automaticamente, ma appare difficile comprendere perché il cliente debba essere compiutamente edotto delle fonti di informazione e ricerca, che attengono totalmente alla responsabilità del professionista.

La proposta di norma di comportamento del Consiglio Nazionale dei Commercialisti sull’Intelligenza Artificiale contiene anche un pericoloso elemento di novità: il cliente può pretendere l’esclusione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’ambito dell’incarico.

Sarebbe come, per paradosso, se al Consulente del lavoro venisse chiesto di fare individualmente il calcolo della busta paga, o all’architetto fosse vietato qualunque programma di gestione grafica di prospetti e rendering!

Fino a che l’intelligenza umana sarà in grado di determinare responsabilità e relazioni non abbiamo paura dell’invasione di campo di programmi pur sempre creati da noi.

E, vi assicuriamo, la GAZZETTA TRIBUTARIA è creata da noi.

 

Gazzetta Tributaria 170, 14/10/2025

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